Massimo Frigo se n’è andato un anno fa, (domenica 24 settembre 2017) alla vigilia del “Città di Bassano” ma il suo ricordo è sempre vivo non solo nell’ambiente automobilistico ma anche in campo culturale per le sue passioni per la musica e le lingue straniere.

Era presente nell’organizzazione del rally dal 1984, anno della prima edizione. Un “veterano”. Si occupava del coordinamento dei servizi radio e informativi. Preciso, attento, meticoloso, non trascurava nulla. Non appena aveva in mano la piantina del percorso partiva in ricognizione. Sceglieva con cura i punti in cui installare le apparecchiature elettroniche, provava i collegamenti, verificava che tutti i radioamatori fossero in costante contatto con la sala regia, in direzione gara, dove dirigeva le operazioni. Cuffie in testa e microfono in mano, comandava col sorriso, forte di una lunga esperienza ed una preparazione tecnica di altissimo livello. Frequenze e onde radio non avevano segreti.

Amava i motori. Aveva imparato a conoscerli nell’officina di famiglia, a S. Giuseppe. Nei primi anni Settanta, meccanico col talento nelle mani, seguiva i piloti della Opel impegnati nelle prove del S. Martino di Castrozza.

Aiutò Walter Rohrl, consigliò Amilcare Ballestrieri, sostenne Federico Ormezzano. Passione da vendere.

Scoprì Miki Biasion in modo avventuroso e nacque una stupenda amicizia. Fu Massimo a suggerire a Miki di correre con una Opel Kadett di gruppo uno, offrendosi per l’assistenza sui campi di gara.. Il ragazzino lo ascoltò. Nel 1979 Biasion si fece conoscere nel giro dei rally. L’anno successivo, passato ad una Opel Ascona di gruppo due, vinse il primo titolo italiano. Massimo Frigo sempre al seguito, Hawk Racing Club la scuderia. Le prestazioni di Miki non passarono inosservate. Entrò nella squadra Opel, due anni più tardi lo ingaggiò il Jolly Club, lo prese Cesare Fiorio alla Lancia.

Il resto è storia.

Massimo Frigo, affidato il pupillo alla squadra torinese, diventò il capo officina della concessionaria Lancia che Miki aprì a Bassano. Smise con l’assistenza ma la passione rimase. Valter Bizzotto lo volle al Città di Bassano, affidandogli il coordinamento dei radioamatori, ruolo che Frigo ricoprì sino a due anni fa. Non solo rally per il talent scout. Fiero delle radici altopianesi s’appassionò anche al cimbro. Studiò l’antica lingua dei padri, lesse libri, frequentò corsi. Oltre al cimbro se la cavava anche con tedesco, inglese, francese e spagnolo. La testa sempre in funzione. Curioso e intelligente, si dilettò pure con la musica: suonava chitarra, violino, armonica, flauto. Musicista poliedrico, orecchio fine.

Il filo s’è spezzato all’improvviso.

Massimo Frigo ha lasciato un grande vuoto ma gli amici della Bassano Rally Racing continuano a ricordarlo con gratitudine e ammirazione.

Ciao Massimo!