Tre volte su “Rubbio”, due su “Campocroce”, “Monte Grappa” e  “Valstagna”
Oltre 90 km di magnifiche prove speciali per assegnare lo scudetto del Cira

6 settembre 2023_
Tradizione rispettata, un po’ di novità, sapori vicentini e trevigiani mescolati assieme. Mettere in forno a attendere fino al 13/14 ottobre per il 40° ACTRONICS Rally Città di Bassano valido come prove conclusiva del campionato Italiano Rally Asfalto 2023, con numeri di gara BRESOLIN AUTORICAMBI. Idem per il 18° Rally Storico griffato BASE che assegna punti per il Trofeo di Zona. Le due gare sono appaiate e sostenute da altri marchi di livello, perché per presentare una sfida in grado di solleticare i palati fini serve un lavoro di squadra che unisce pubblico e privato: istituzioni e sponsor, passione certosina e spirito di servizio. Tutto in capo a Bassano Rally Racing che era già pronta giorni fa a svelare la tela dell’ottavo lustro, ma poi una frana sulla SP140 ha costretto a togliere dal quadro i sei tornanti iniziali della prova di “Campocroce” da Semonzo al Monte Colombera, in pratica il pezzo di strada in stile Col de Turini. Sono comunque quasi 92 i km di percorso totale cronometrato unendo con il trattino tre passaggi su “Rubbio” (7,23), due su “Campocroce” (11,24), “Monte Grappa” (12,04) e “Valstagna” (11,84). Non poteva mancare quest’ultima, la prova regina, presenza fissa in ogni edizione. Università del manico che le auto vintage affronteranno una volta sola doppiando invece l’esame sugli altri tre crono, così da arrivare per prime in piazza Libertà a Bassano, salotto da premiazioni eleganti. L’auspicio è che la truppa tricolore, all’esordio sull’Altopiano di Asiago e il comprensorio del Grappa, si mostri consapevole dei luoghi sacri anche per derapata e controsterzo. Intanto scalpitano i vicentini da corsa, quei galletti sempre prodighi di simpatici sfottò ad amici e nemici su quattroruote. Per ora sono chiacchiere da Trattoria alle Cascate nel loro covo di Laverda, ma quando scatterà luce verde non ci sarà spazio per gentlemen agreement. Ricordando l’aforisma di Velasco: “Chi vince festeggia, chi perde spiega”.

Foto Gianfranco Mocellin