Fair play all’arrivo tra Campedelli e Albertini. Ma la festa scudetto è solo per il marchigiano. In piazza Libertà, stracolma di gente entusiasta, onore allo sconfitto, formidabile rivale, e al giovane Mabellini che ha tentato sino all’ultimo di riagguantare la vittoria

Bassano del Grappa, 15 ottobre 2023_ Forse qualcuno degli addetti ai lavori sarà pure capace di trovare qualche sbavatura nell’organizzazione del 40° ACTRONICS Rally Città di Bassano con numeri di gara BRESOLIN AUTORICAMBI. Perché la perfezione non esiste e lo stress di preparazione e gestione è micidiale, nonostante l’allenamento dell’affiatata truppa guidata da Narciso Paccagnella con i fidatissimi Paolo Grandesso e Moris Alloro, giusto per citare la triade di vertice. Ma l’apoteosi di gente sulle prove speciali e in piazza Libertà è una corrispondenza d’amore tra Bassano Rally Racing e la moltitudine di appassionati vicentini che si onorano di avere il loro specialissimo “Mundialito del Nordest” in riva al Brenta, invidiato e ammirato, superbo contenitore di storie agonistiche, vetrina per un territorio pulsante di competizioni sportive e imprenditoriali.

L’hanno sottolineato all’unisono gli ospiti d’onore sul palco, dalla sindaca di Bassano del Grappa, Elena Pavan, al senatore Antonio De Poli, all’assessora regionale Elena Donazzan, al vice sindaco di Carmignano di Brenta, Andrea Bombonati. Ma prima c’è stato spazio alla commozione suscitata con il ricordo struggente di Alessandro Bordignon e Loris Roggia, che furono tra i primi organizzatori del Bassano, e quello di Beppe Donazzan ad opera dell’amico e collega giornalista Roberto Cristian Baggio, altro maestro di penna rallystica, che si è ingrippato di lacrime sciorinando degli aneddoti sul filo della memoria. E Paccagnella ha omaggiato le signore Rossella Bizzotto, Cristina Larcher e Teresa Mercurella, con una targa dedicata agli illustri mariti.

I “nuovi” concorrenti se ne sono accorti che qui c’è qualcosa di unico e incomparabile, come fossimo ancora negli anni ’70 e ’80, con le fiumane di gente lungo le prove speciali del Sanremo e del San Martino di Castrozza. Tutti hanno dato il meglio di sé in una sfida che per celebrare il 40° ha ottenuto la validità di prova conclusiva del Campionato Italiano Rally Asfalto 2023, con i buoni uffici dell’Automobile Club Vicenza a conduzione Luigi Battistolli, in arte “Lucky”.

Poi destino ha voluto che fosse ancora in bilico lo scudetto per accendere la miccia dell’ultimo duello stagionale tra Stefano Albertini e Simone Campedelli, entrambi su Skoda Fabia Rally2 Evo, la stessa età (37), caratterialmente diversi senza entrare nel merito di una rivalità a colpi di controsterzo. Gli altri costretti allo scomodo ruolo di comprimari, da Corrado Fontana con la sua Hyundai i20 Wrc un po’ in crisi di freni a Giuseppe Testa da cui sempre ci si aspetta un’evoluzione, finanche ai “Galletti di Laverda” dentro a questa edizione, ovvero Alessandro Battaglin, Mauro Spagolla, Paolo Oriella, Eddie Sciessere, fieri loro come il resto dell’augusta e ristretta cerchia di vincitori del Bassano, di poter tener fuori dal tavolo centrale del ritrovo culinario il mito Miki Biasion, perché sarà pure bicampione del mondo, ma lui la gara di casa non l’ha mai conquistata.

La corsa, dunque, con 142 iscritti, 134 partenti, 94 arrivati. L’unico che ha tentato di sparigliare le carte in vetta è stato Andrea Mabellini (altra Skoda), smanioso di dimostrare classe e talento dopo campagne europee e lo show del Piancavallo a inizio settembre, sempre in testa dall’inizio alla fine. Il giovane leone bresciano, 24 anni da poco compiuti, ha ruggito venerdì sera al circo di “Rubbio 1” con il tempo di 4’01’’3 alla luce dei fari, non replicato ieri alla luce del sole visto che ha timbrato “Rubbio 2” in 4’02’’6 mentre su “Rubbio 3” si è accesa solo nel finale la luce di Testa (idem Skoda) in 4’05’’3.

Ma il film della gara racconta pure che ieri mattina a “Campo Croce 1” si è illuso Albertini con il graffio in 7’32’’2 di essere in ritmo. Invece “Monte Grappa 1” dove Mabellini ha timbrato in 7’21’’6, “Valstagna 1” prima firma di Oriella in 7’58’’0, “Rubbio 2” con il citato 4’02’’6 dell’alfiere MRF Tyres, hanno ricacciato indietro a 15’’1 il favorito della vigilia, non fosse altro perché leader di classifica con tre vittorie (Due Valli, San Martino, Lana) contro una (Salento) di Campedelli nel pregresso di un tricolore condizionato dal coefficiente maggiorato della trasferta pugliese (e dal suo podio rimescolato: chi vuole, torni a leggersi le cronache di maggio) e dello stesso Bassano.

Ricapitolando: al riordino e all’assistenza di metà giornata, Mabellini era al comando, Campedelli secondo a 9’’7, Albertini terzo a 15’’1 e si percepiva disagio all’angolo PA Racing. La ripartenza con “Campo Croce 2” e il sussulto isolato di Fontana in 7’29’’7, Campedelli a 1’’ davanti a Sciessere, Albertini che lì ha ceduto l’inezia di 0’’9, ma altri 3’’9 su “Monte Grappa 2” dove l’attesa allo start si è prolungata per un incidente con sospensione della ps 6 (dovendo ripristinare le procedure e postazioni di sicurezza) dove si è verificata la maggior sorpresa di giornata. Mabellini ha incocciato una pietra (“colpa mia, sono andato troppo largo su di un taglio”), rotto il cerchio della posteriore sinistra e arrancato in terza posizione lasciando sull’asfalto 18’’5. Tensione alle stelle negli abitacoli. “Valstagna 2” di nuovo riserva di caccia per Oriella, 7’57’’7: Campedelli a 2’’0, Albertini a 3’’5, segnale di resa. “Rubbio 3” come detto è stata una questione di Testa: timbro del molisano in 4’05’’3, Albertini di un soffio (0’’1) davanti a Campedelli in trionfo con un totale di 58’08’’0 e margine di 11’6 sul grande rivale, il quale è solo riuscito a stoppare la rimonta in extremis di Mabellini, terzo a 11’’8.